CoDAU | Il Next Generation EU come acceleratore del lavoro agile nelle Università: attraverso il POLA, una gestione più snella per un sistema formativo competitivo

29 Aprile 2021

  • Al confronto promosso dal CoDAU, sono intervenuti tra gli altri: Maria Cristina Messa, Ministra dell’Università e della Ricerca, Antonio Naddeo, Presidente di ARAN, Alberto Scuttari, Presidente CoDAU
  • Il CoDAU propone delle azioni di sistema volte a stimolare: innovazione, professionalità di livello e management competitivo
  • L’applicazione del POLA - Piano organizzativo del lavoro agile - garantisce una migliore programmazione e organizzazione, e non espone a incertezza normativa

Roma, 29 aprile 2021 – Il Next Generation EU può imprimere un’accelerazione alla diffusione del lavoro agile nelle Università e il POLA - Piano organizzativo del lavoro agile – rappresenta lo strumento per implementare una gestione più snella che porti a un sistema formativo sempre più competitivo. Si è parlato di questo, oggi, durante il confronto promosso dal CoDAU – Convegno dei Direttori Generali delle Amministrazioni Universitarie – nella figura del Presidente Alberto Scuttari, insieme con Antonio Naddeo, Presidente di ARAN - Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni – e diversi Direttori e Dirigenti di Università italiane, a proposito del Lavoro Agile come strumento di rinnovamento e ottimizzazione della gestione universitaria. La Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, è intervenuta con un video-messaggio.

 

Facendo seguito al documento del CoDAU, inviato lo scorso marzo alla Ministra Messa e al Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta per proporre alcune azioni applicative del Patto sul lavoro pubblico e sulla coesione sociale, il Convegno torna a mettere l’accento sull’urgenza di rinnovamento degli strumenti a disposizione della PA, e in particolar modo dell’Università italiana, al fine di rimanere competitiva sul piano internazionale.

 

“Il tema del lavoro agile, che riguarda tutta la pubblica amministrazione, nell’università ha assunto un valore dal quale non bisogna tornare indietro, pur valutando in maniera adeguata il ritorno in presenza di tutte le nostre attività. La flessibilità è un elemento insito nell’istituzione accademica: dovremmo evolverci continuamente, sia per le materie che insegniamo sia per i processi organizzativi che adottiamo sia per l’accoglienza che diamo agli studenti. Questa capacità di essere flessibili ha permesso agli atenei di mettere in azione procedure che hanno consentito di continuare, anche in questo periodo di pandemia, le attività sia didattiche sia di ricerca. Ora dobbiamo continuare a lavorare per valorizzare competenze e percorsi formativi del personale che supporta le attività didattiche e di ricerca degli atenei e per favorire la mobilità, in modo che ci sia sempre una circolazione di persone, e sia consentito sempre uno scambio proficuo.” ha dichiarato Maria Cristina Messa, Ministra dell’Università e della Ricerca.

“Nella pandemia, non è stato semplice per le Università fornire supporto alle strutture di didattica e di ricerca con l’organizzazione delle attività lavorative in modalità agile e con l’alternarsi delle zone gialle, arancioni e rosse. Eppure è stato fatto egregiamente e in rapidità. L’implementazione dei Piani operativi del lavoro agile e degli indicatori per misurarne l’efficacia ha consentito agli Atenei di rimanere aperti e di raggiungere risultati inattesi, quali l’aumento delle iscrizioni. Tali obiettivi sono stati raggiunti attraverso l’abbandono temporaneo di molte regole, lasciando maggiore libertà di azione e facendo leva sulla responsabilizzazione. All’interno del CoDAU crediamo fortemente che questa creatività non debba essere dispersa nel disegno del nuovo sistema delle regole” ha dichiarato Alberto Scuttari, Presidente del CoDAU e Direttore Generale dell’Università di Padova.

 

Oggetto dell’incontro di oggi è stato appunto il POLA, ossia il documento programmatico adottato dall’amministrazione, sentite le organizzazioni sindacali, e annesso come sezione al piano integrato della performance. L’attuazione del POLA , attualmente vincolato da percentuali minime e massime, porta con sè la rilevazione di alcuni indicatori, qualitativi e quantitativi, che misurano la salute professionale, la salute economico-finanziaria e la salute digitale, secondo i parametri dell’economicità, dell’efficienza e dell’efficacia.

 

Gli atenei investono molto in innovazione organizzativa e formazione manageriale, ma l’effetto è ancora limitato perché le normative contabili e fiscali, sugli acquisti e sul reclutamento, sono complesse e il sistema dei controlli assorbe energie eccessive. Pertanto il CoDAU propone le seguenti azioni di sistema:

 

  • valorizzare le professionalità del personale, con sistemi di classificazione contrattuale che consentano di attribuire incarichi di responsabilità a prescindere dalle categorie di inquadramento, ridefinendo i tetti storici posti all’incentivazione e ancorandoli ai risultati economici degli atenei. Ampliare le categorie di inquadramento, specialmente per il supporto alla ricerca;
  • adottare piani straordinari, rivolti al personale tecnico-amministrativo, per il reclutamento di competenze legate al management, all’innovazione e alle figure specialistiche della ricerca e della didattica, che consentano di allineare la consistenza del personale tecnico ed amministrativo al trend di crescita del personale docente e far crescere la competenza;
  • eliminare i vincoli di spesa per beni e servizi, introdotti con la legge di bilancio 2020 e attenuare i limiti di fabbisogno finanziario previsti dalla legge di bilancio 2019, per cui agli atenei è assegnato un limite di spesa che è inferiore ai trasferimenti ricevuti dallo Stato;
  • semplificare la gestione contabile alzando il livello autorizzatorio del piano dei conti, in modo da ridurre gli atti di variazione di budget e semplificare ulteriormente gli adempimenti legati agli acquisti di beni e servizi, specialmente nel campo della ricerca.

    L’utilizzo del programma Next Generation EU potrà consentire al sistema universitario di dare il massimo contributo alla formazione dei giovani, ma è necessario che questo sforzo sia accompagnato dalla semplificazione delle norme e dei controlli, per avere più flessibilità e usare maggiore coraggio nella gestione delle risorse. Il POLA è un utile strumento in questa direzione perché agevola il cambio del paradigma organizzativo.

     

    All’evento di oggi sono intervenuti anche:

    Emma Varasio, Direttore Generale Università degli Studi di Pavia

    Donato De Benedetto, Direttore Generale Università del Salento

    Beatrice Sassi, Direttore Generale Università degli studi di Firenze

    Vincenzo De Marco, Dirigente dell'Area Risorse Umane Università degli studi di Firenze

    Marco Porzionato, Dirigente Area Finanza e programmazione- Dirigente “ad interim” dell'Area Risorse Umane con riferimento a: Ufficio Sviluppo organizzativo e Ufficio Trattamenti economici e welfare Università degli studi di Padova

    Gabriele Rizzetto, Direttore Generale Università Ca’ Foscari Venezia


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